Gli imprenditori del terziario di mercato, dei servizi e della produzione sono quotidianamente impegnati nel tentativo di non scaricare sui consumatori gli effetti dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Questo non significa che le aziende riescano a tenere fermi i propri prezzi e listini: già prima di questa situazione lavoravano con margini ridotti, e per molte di esse non adeguare, anche se solo in misura parziale rispetto agli aumenti di energia e materie prime, significherebbe compromettere l’operatività, con il rischio concreto della chiusura.
Quest’anno contavamo molto sulla ripresa del post-covid, ma con una inflazione ben oltre il 6 per cento e un rincaro delle materie prime in doppia cifra e che in alcuni casi sfiora il 100% abbiamo la sensazione che la diminuzione delle imprese già registrata dalla Camera di Commercio possa continuare. E non c’è solo il rincaro delle bollette energetiche o delle materie prime, ma anche l’incremento di tasse e tributi con cui fare i conti: a breve le imprese riceveranno la prima rata della TARI per il 2022 e, venute meno le agevolazioni covid, è previsto un aumento medio intorno al 5%; lo diciamo ai Comuni: questa “ciliegina sulla torta” proprio non ci voleva.
Circa l’apparente paradosso del personale che non si trova – tema senz’altro più rilevante nei territori a maggiore vocazione turistica – è in parte anch’esso da ricondurre al difficile quadro economico.
Misure di tutela, non sempre equilibrate, introdotte per i lavoratori prima e durante la pandemia hanno segnato negativamente il mercato del lavoro inducendo un dato culturale di domanda di assistenzialismo.
Le aziende, anche quelle nell’intenzione o necessità di assumere, sono restie a decisioni che le possano impegnare in un orizzonte temporale medio o lungo in un quadro così incerto; questo determina un ricorso a soluzioni contrattuali che non tutti sono disposti ad accettare; e resta sempre aperto il tema di alcune professionalità ormai introvabili.
Insieme a Confcommercio nazionale chiediamo provvedimenti per sostenere le imprese, auspicando che quanto ha generato la situazione attuale possa aver termine nel tempo più breve.