Secondo le stime preliminari Istat (link al documento integrale in pdf). Nel gennaio 2025, l’inflazione in Italia è aumentata dello 0,6% rispetto a dicembre e dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2024.
Questo rialzo è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, in particolare dei beni energetici regolamentati, che sono cresciuti molto, e a un lieve incremento dei prezzi degli alimenti lavorati. Alcuni settori, come i trasporti e le comunicazioni, hanno visto un rallentamento dei prezzi.
L’inflazione “di fondo”, che esclude energia e alimenti freschi, è rimasta stabile al 1,8%, mentre quella senza energia è aumentata leggermente.
I beni hanno visto un aumento più forte dei servizi, riducendo il divario tra i due settori.
Per quanto riguarda i beni alimentari e i prodotti di uso frequente, i prezzi sono saliti di poco.
L’incremento dei prezzi generali è stato influenzato soprattutto dall’energia, dagli alimenti e dai beni durevoli. Tuttavia, il calo dei prezzi nei trasporti ha parzialmente bilanciato questi aumenti.
L’inflazione per il 2025 è prevista a +0,9% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
Infine, l’indice armonizzato dei prezzi (IPCA) ha mostrato una flessione mensile di -0,7% a causa dei saldi, ma su base annua è salito dell’1,7%, accelerando rispetto al mese precedente.
Nella recente intervista al quotidiano “Il Giorno” il Presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli ha affermato che “II costo dell’energia è un macigno per la nostra economia: l’Italia ha costi energetici mediamente più alti del 50% rispetto a quelli dei principali Paesi UE. I nuovi rialzi non dipendono solo dalle crisi geopolitiche ma anche da speculazioni finanziarie. Inoltre, come ha ricordato la Commissione europea, anche le tasse pesano sui prezzi alti dell’energia».
E per aiutare la competitività delle aziende «ci sono misure che possono essere subito attuate a livello europeo. Ad esempio, la definizione di un tetto al prezzo del gas per contenere volatilità e rialzi speculativi. E approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei…».