La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso promosso da un lavoratore, beneficiario del congedo straordinario per l’assistenza della madre invalida, licenziato per motivi disciplinari a seguito dell’accertamento, previe indagini investigative, della mancata assistenza e convivenza con il soggetto per il quale era stato riconosciuto il congedo.
Il lavoratore chiedeva la nullità del licenziamento in quanto riconducibile a condotte ritorsive e discriminatorie reiterate dall’azienda nel corso del rapporto lavorativo.
La Corte ha affermato l’inammissibilità della richiesta, ravvisando l’assenza del nesso causale fra assenza dal lavoro e assistenza del disabile e pertanto un utilizzo abusivo del congedo straordinario in violazione degli obblighi di correttezza e buona fede nei confronti del datore di lavoro e nei confronti dell’INPS.