ELEZIONE REGIONALE: LA POSIZIONE DI CONFCOMMERCIO23-10-2024 Confcommercio Emilia Romagna ha incontrato i candidati alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale ed Elena Ugolini.
Durante l'incontro è stato presentato il Documento programmatico “Scriviamo insieme il nostro domani” con le proposte di Confcommercio per la prossima Legislatura regionale: una agenda di priorità da cui partire per rilanciare l'economia del Terziario in Emilia-Romagna, con una attenzione particolare al commercio, al turismo, ai servizi ma anche alle micro e piccole imprese e al mondo delle professioni.
Questi sono i “numeri” del Terziario in Regione: 232.833 imprese e oltre 1 milione di lavoratori. Una specificità d'impresa che si riflette anche a livello europeo: in Europa le PMI sono circa 24,3 milioni e rappresentano la quasi totalità di tutte le imprese (99,8%), forniscono 2/3 dei posti di lavoro nel settore privato (circa 85 milioni di posti di lavoro pari al 64,4% sul totale), contribuiscono a produrre più della metà del valore aggiunto totale creato dalle imprese con circa 4 miliardi di euro, per il 93,5% sono Microimprese (circa 23 milioni) e occupano meno di 10 dipendenti.
“Il comparto che rappresentiamo, in particolare il Terziario di mercato, – ha dichiarato durante l'incontro Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – oltre che per la dimensione di fatturato aggregato è il più significativo per la sua capacità di creare aggregazione sociale. Siamo quel grande corpo imprenditoriale costituito da una operosa classe media che ha sempre lavorato con impegno e senso di responsabilità.”
“Chiediamo politiche coraggiose per il commercio – ha proseguito Postacchini – che sappiano sostenere e incentivare un settore in fortissima evoluzione e che sta vivendo anni di crisi. Lo scenario conferma, nei fatti, l'urgenza di intervenire con un pacchetto di misure strutturali a favore del commercio tradizionale per valorizzare l'imprenditorialità di settore e i necessari processi di innovazione. Tra le proposte ci sono la richiesta di strumenti dedicati alla specificità del settore, misure di fiscalità agevolata, risorse agli esercizi di vicinato per gli investimenti e la compressione dei costi di gestione e regolamentazioni per ridurre la disparità tra le attività di vendita al consumatore finale riaffermando il principio “stesso mercato, stesse regole”.”
Diventa importante la riduzione della pressione fiscale per la quota di competenza regionale e la tassazione locale, migliorando, nel contempo, l'accesso al credito: quasi il 40% delle imprese del Terziario, nel corso del 2023, ha ottenuto meno credito di quanto richiesto.
Risulta fondamentale agire anche sulle politiche urbane per sostenere la coesione sociale e la competitività delle imprese. Tra le varie dimensioni della vita urbana, quella della prossimità costituisce un aspetto che, più di altri, può condizionare in modo rilevante il benessere dei cittadini: una dimensione di cui le attività del commercio sono un pilastro insostituibile grazie al loro radicamento nel territorio e alla vicinanza alla quotidianità delle persone.
È fondamentale il riconoscimento dei valori extra-economici prodotti dalle imprese di prossimità e dell'azione che esse esercitano nel contrastare il degrado delle città, i fenomeni di spopolamento e desertificazione commerciale, l'illegalità e l'abusivismo, l'omologazione dei paesaggi urbani e la standardizzazione della loro offerta di servizi.
In Emilia Romagna il Turismo – altro settore del Terziario a cui dedicare una forte attenzione – rappresenta ormai il 12% del PIL regionale con 30.380 imprese attive.
“Il Turismo è uno dei principali fattori di crescita per l'economia regionale – ha affermato Postacchini – rispetto a cui occorre condividere ed intraprendere un processo di innovazione e qualità diffusa in termini di territorio, strutture e servizi, per costruire un moderno sistema dell'ospitalità resiliente e sostenibile, competitivo sui mercati esteri. Per fare questo occorre tornare a scommettere insieme sul rapporto tra privati e pubblico, rivedendo l'impianto dell'organizzazione turistica regionale”.
In tema urbanistico sono ancora forti le preoccupazioni di Confcommercio che propone un accordo a Regione e ANCI per scongiurare l'eccessivo “sblocco” di superfici commerciali previste da precedenti strumenti programmatori, soprattutto in questa fase della normativa regionale in cui le Amministrazioni locali stanno riconoscendo diritti di costruzione datati e non più adeguati alle esigenze del mercato, affermando il principio dell'equilibrio distributivo.
E poi ci sono i temi dell'ambiente e della mobilità, delle infrastrutture e dei collegamenti.
Per crescere è anche fondamentale non cadere nell'ideologia ambientalista, ma fare scelte realistiche e adeguate alla specificità delle imprese che rappresentiamo e dei territori in cui operiamo.
“Il problema ambientale è serio – ha proseguito Postacchini – ma quando si impatta su aspetti legati al mondo dell'impresa e del lavoro, occorre intervenire con pragmatismo e gradualità: la politica dei divieti e della rigidità non premia. Ci preoccupano alcune misure nel Piano Aria PAIR 2030 come la prevista incondizionata estensione dei limiti alla circolazione nelle città: simili obiettivi richiedono la capacità di pianificare con equilibrio il territorio, ponendo al primo posto l'attrattività dei centri urbani, la loro accessibilità ed il rafforzamento di servizi e dotazioni infrastrutturali”.
Lo stesso ragionamento vale anche per la transizione digitale.
“Non siamo contro la digitalizzazione – ha affermato Postacchini – ma è evidente che le grandi piattaforme di vendita on line spingono per conquistare una economia fisica che paga le tasse e crea aggregazione. È importante che tutto quanto abbiamo realizzato non sparisca, quindi è opportuno saper far convivere, nel giusto equilibrio, il nuovo con l'esistente”.
L'Europa è il principale canale di finanziamento per le imprese ma occorre lavorare per semplificare le regole e le procedure dei Fondi comunitari a sostegno degli investimenti e della formazione e creare strumenti su misura per tutte le tipologie e dimensioni di impresa.
“Sarà indispensabile che la programmazione dei fondi strutturali risponda alle esigenze della microimpresa, immaginando percorsi semplificati nell'accesso alle risorse europee e con soglie minime di investimento più adeguate”.
La formazione rappresenta un fattore imprescindibile per assicurare sviluppo economico, benessere ed occupazione.
“La formazione – ha concluso Postacchini – rappresenta un elemento fondamentale per assicurare la crescita della nostra regione. Occorre aumentare la quota di formazione continua alle imprese all'interno del FSE, definire strumenti formativi più flessibili per garantire il trasferimento di nuove competenze agli imprenditori e favorire il ricambio generazionale attraverso un rapporto sempre più stretto tra formazione professionale e formazione tecnica. La formazione non può essere considerata come una politica a sé stante, ma deve continuare ad essere integrata con il mondo dell'impresa e del lavoro”.
|