MANOVRA FINANZIARIA: LE SFIDE16-10-2024 “Il Piano strutturale di bilancio di medio termine rappresenta una sfida complessa: da un lato, richiede l'attuazione di una politica fiscale responsabile e prudente, orientata alla riduzione del deficit, con particolare attenzione alla gestione della spesa netta e un rigoroso processo di razionalizzazione della spesa pubblica.
Dall'altro, la sostenibilità del debito pubblico a medio termine, alla luce del nuovo Patto di Stabilità europeo e dell'esperienza del Pnrr, rende indispensabile la programmazione e l'implementazione di riforme e investimenti capaci di stimolare l'occupazione, la produttività e la crescita”: così il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, in audizione (link al testo integrale in pdf) davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Il successo di questo percorso - ha proseguito Bella - sarà strettamente legato agli investimenti pubblici e privati, cruciali per affrontare la transizione digitale e sfruttare il potenziale dell'intelligenza artificiale, così come la transizione energetica e le sfide della sostenibilità ambientale. Il tutto dovrà essere sviluppato in una logica di convergenza con la sostenibilità economica e sociale, rispettando il principio della neutralità tecnologica.
Per quanto riguarda occupazione, produttività e crescita, il settore terziario di mercato può giocare un ruolo fondamentale: nel 2023 ha rappresentato il 43,6% del Pil e il 50,5% dell'occupazione del nostro Paese. Lo scenario macroeconomico e gli obiettivi del Piano sono credibili. La battuta d'arresto che stimiamo per il terzo trimestre del 2024 non mette in discussione la possibilità di raggiungere rapidamente la riduzione del deficit nominale.
È comunque importante ripristinare il funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi. Nonostante la maggiore occupazione e i maggiori salari derivanti dai rinnovi contrattuali, i consumi delle famiglie languono. Stimiamo che possano tornare a crescere nei prossimi mesi, anche grazie a una politica monetaria meno restrittiva e alla conferma per il 2025 delle indispensabili riduzioni del carico fiscale.
Il difetto principale delle nuove regole di bilancio europee è l'eccessiva complessità. Viene così delusa la legittima aspettativa di poter disporre, finalmente, di un sistema di conteggi semplice, chiaro e condivisibile, almeno nelle linee generali, dall'opinione pubblica. La complessità non giova alla partecipazione dei cittadini al grande progetto collettivo di un'Europa più competitiva, più prospera, più solidale”.
“In ogni caso – ha concluso Bella - riforme e investimenti per valorizzare il capitale umano, una riorganizzazione del sistema fiscale che includa una revisione organica dell'IRPEF e una solida strategia per incentivare l'occupazione, soprattutto femminile, e gli investimenti, insieme all'apertura dei mercati per favorire il pluralismo imprenditoriale, l'innovazione tecnologica e organizzativa, e una maggiore efficienza nei trasporti e nella logistica, sono elementi chiave per aumentare la produttività. E la crescita della produttività nel settore dei servizi può dare un contributo decisivo alla crescita complessiva del nostro Paese”.
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